Mirco ci racconta… CUBA!

E’ con Cuba e i suoi magnifici colori che abbiamo deciso di iniziare questa rubrica in cui Mirco ci racconta in breve i suoi vecchi viaggi.

A quando risale questo viaggio?

Siamo partiti a febbraio 2018. Il periodo migliore per visitare Cuba è quello che va da novembre fino ad aprile in modo da godere della stagione secca e non avere il pericolo di piogge.

Chi erano i tuoi compagni di viaggio?

Siamo partiti in cinque: i miei genitori, mia sorella Giada, la mia fidanzata dell’epoca ed io.

(Eh già, non stava ancora con me N.d.A.)

Che bagaglio hai portato con te?

Abbiamo utilizzato un mix di valigie tipo trolley e alcuni zaini ma vi assicuro che non siamo stati comodi. Le valigie sono apprezzabili durante questi viaggi per la loro capienza, per portare a casa souvenir e bottiglie di vino ma sono state di intralcio durante gli spostamenti nei vari paesi in cui le strade sono ancora di ciottoli o sterrate.

Che mezzi di trasporto avete utilizzato?

Siamo volati a Cuba con un aereo diretto, una volta arrivati sul posto ci siamo spostati principalmente con taxi che hanno un costo irrisorio e hanno il plus di evitarvi il calore e la lentezza degli autobus pubblici. Durante una delle escursioni c’era la possibilità di andare a cavallo.

Qual è la cosa che proprio non si può non fare a Cuba?

La scelta è difficile, diciamo che ne elencherei almeno tre. Sicuramente non si può non salire su una delle coloratissime auto storiche che si trovano dappertutto e sono diventate un vero e proprio simbolo dell’isola. Un’altra cosa, che ci siamo concessi più di una volta, è il sorseggiare un Mojito o un Havana Cola in una delle piazze piene di vita de L’Avana. L’ultima cosa che raccomando è quella di ritagliarsi una giornata da trascorrere su una delle spiagge mozzafiato per godere del sole fino al tramonto.

Hai mai avuto paura durante questo viaggio?

No, l’atmosfera era molto sicura, le persone del posto cortesi e con molto rispetto per i turisti. Alcuni locali ci hanno raccontato quanto sia importante il turismo come fonte di reddito sia per loro, in quanto privati lavoratori, sia per lo Stato, che cerca di mantenere un clima accogliente e sereno. Certamente non è tutto rose e fiori e c’è la necessità di contrattare i prezzi dei taxi ma non c’è mai stato il bisogno di nascondere oggetti di valore come la mia macchina fotografica.

C’è stato qualcosa che ti ha deluso?

No, non direi. Anzi, devo dire che è stato uno dei viaggi che mi è piaciuto di più (compete con New York, l’Argentina, Thailandia, ecc. N.d.A.), complice la presenza di tutta la famiglia. Qualcosa che potrebbe deludere, o comunque suscitare qualche commento negativo, è il poco sfruttamento delle potenzialità del luogo, ti faccio un esempio: abbiamo visitato una vecchia fabbrica dove si lavorava la canna da zucchero per ricavarne la melassa, il posto era davvero bello e il biglietto costava pochi centesimi ma non c’era la possibilità di noleggiare una guida o di fare una visita guidata.

Qual è il tuo ricordo più bello?

Potrà sembrare strano ma direi una serata in cui abbiamo fatto aperitivo sul tetto di una delle case tipiche del luogo, c’erano cocktails e cibi locali e un’atmosfera unica.

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