Dopo i primi mesi di (per alcuni) idillio in cui il bebè sta fermo e avvolto nelle fasce, per molte famiglie viene il momento di cercare una nuova sistemazione per la nanna del pargoletto. Alcuni non ci pensano nemmeno su e, seguendo la tradizione italiana, scelgono un classicissimo lettino con le sbarre, per altri invece questa soluzione sembra vecchia e poco comoda, pericolosa e limitante per il bambino che, anche se di pochi mesi, ricerca già una sua autonomia negli spostamenti. Perché quindi non scegliere un lettino a terra detto anche letto montessoriano?
Cos’è il metodo Montessori
Lungi da me voler spiegare in poche parole un argomento così vasto (e di cui non ho alcuna competenza) credo sia importante citarne almeno il principio chiave. Negli ultimi anni l’educazione Montessoriana sta prendendo sempre più piede, sia nelle famiglie, sia nelle scuole che svolgono tutte le loro attività in un modo molto diverso da quello che conosciamo come “metodo tradizionale”. L’obiettivo del metodo Montessori è dare la libertà al bambino di manifestare la sua spontaneità anche attraverso la costruzione di ambienti familiari su misura per lui. Va da se che non sono contemplati box, recinti, girelli e lettini con le sbarre.
Le caratteristiche di un letto montessoriano
La caratteristica fondamentale di un lettino Montessori è l’altezza, deve infatti permettere al bambino di scendervi e salirvi in autonomia e senza pericolo, si prediligono inoltre materiali naturali come il legno di pino. Ormai si trovano in commercio moltissimi modelli, ci sono quelli diffusissimi a “casetta” o a forma di tenda degli indiani, insomma, c’è solo da sbizzarrirsi! Sono tuttavia moltissimi i genitori che segano le gambe di letti della famosa catena di negozi svedese in modo da avere una soluzione economica mantenendo la rete a doghe.
Non solo il letto…
Mettendo il bambino nella condizione di essere autonomo il genitore deve assicurare sempre e comunque la sicurezza, la camera del bambino deve quindi diventare un luogo su misura per lui e privo di pericoli. Occorre installare cancelletti se sono presenti delle scale, coprire le prese della corrente, assicurarsi che tutti i mobili siano stabili. Arredare la camera con un mobilio possibilmente basso fa poi in modo che il bambino abbia a disposizione alcuni oggetti sicuri e non sia tentato di scalare i mobili per raggiungere qualcosa che lo attira.
Perché noi abbiamo scelto un lettino Montessori
Devo ammettere che noi siamo genitori “senza metodo”, ci piace attingere di qua e di là e creare cosi il nostro modello di “genitore ideale”, per questo, malgrado non applichiamo il Metodo alla lettera, ci piace che la nostra bambina sia autonoma e libera nella sua cameretta. Come seconda ragione alla base della nostra scelta c’è quella della sicurezza, una caduta da un lettino a terra non è minimamente paragonabile a quella da un lettino con le sbarre (pericolosissima!!). La terza motivazione è stata di tipo economico, abbiamo scelto infatti un lettino con misure da letto singolo standard (90×190 cm), in modo che ci permettesse di stenderci vicino a Camilla in caso di necessità e in modo da non dover cambiare letto/materasso/lenzuola nel giro di 4 anni. E poi… quanto sono belli questi lettini?
La nostra esperienza
Dopo due mesi di utilizzo la nostra esperienza è totalmente positiva. La nostra bimba dorme nel suo lettino montessoriano da quando aveva 7 mesi compiuti e la transizione dalla culla è stata naturale e assolutamente non traumatica. È capitato un paio di volte, e sicuramente capiterà ancora, di trovarla addormentata fuori dal letto, solitamente nella parte di “angolo morbido” creata intorno allo stesso per parare eventuali cadute. Cosa abbiamo evitato? Le urla. Al mattino si sveglia e passa del tempo con qualche oggetto della sua cameretta oppure viene nella nostra stanza da letto cercandoci e riservandoci i suoi migliori sorrisi del buongiorno.
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